Quando un uomo e/o una donna non sono in grado di contribuire al concepimento in maniera irreversibile si parla di sterilità; quando parliamo d’infertilità invece intendiamo l’incapacità di una coppia a procreare in assenza di fattori di sterilità irreversibili.
Spesso, anche in ambiente medico, i due termini sono confusi tra loro.
L'International Council on Infertility Information Dissemination (INCIID, Consiglio Internazionale per la Diffusione di Informazioni sull'Infertilità) definisce una coppia sterile se non si arriva al concepimento dopo un anno di tentativi (tempo ridotto a 6 mesi, nel caso di una donna ultratrentasettenne).
La sterilità maschile e femminile può essere definita primaria, quando ci si riferisce a persone che non sono mai state in grado di concepire, mentre si parla di sterilità secondaria quando l’impossibilità riguarda il concepimento di un secondo od ulteriore figlio, dopo aver concepito e/o portato a termine una normale gravidanza.
La fertilità femminile è all'apice intorno ai 23 anni, in lenta diminuzione fino ai 30 anni, per poi decrescere rapidamente dai 30 ai 35 anni, nelle età successive crolla progressivamente fino ai 45 anni.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, organo del Ministero della Salute, in una relazione in materia di Procreazione Medicalmente Assistita dell’aprile del 2017, si riscontrano i seguenti fattori d’infertilità:
Dal punto di vista medico (e in ordine di frequenza) la sterilità/infertilità femminile può essere distinta nelle seguenti forme:
Si parla di sterilità maschile quando il seme non è in grado di fecondare l'ovocita, possiamo suddividerla in tre categorie:
L'esame principale da eseguire è lo spermiogramma.
Quest’analisi include principalmente il conteggio degli spermatozoi, la misura della loro motilità e della loro morfologia al microscopio.
La produzione di pochi spermatozoi è detta oligospermia, l'assenza di spermatozoi azoospermia.
Una produzione quantitativamente sufficiente ma con scarsa motilità è detta astenozoospermia.
Una produzione di spermatozoi con caratteristiche morfologiche inferiori alla norma è detta teratozoospermia.
Per impotentia generandi s’intende l'impossibilità di procreare pur essendo in grado di avere un normale rapporto sessuale, mentre per impotentia coeundi s’intende l'impossibilità di portare a compimento il coito.
In questo caso l’uomo è però in grado di generare attraverso tecniche di fecondazione assistita.
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